La “dormitio Virginis” e la sua assunzione al cielo

Per essere stata la Madre di Gesù, Figlio Unigenito di Dio, e per essere stata preservata dalla macchia del peccato, Maria, come Gesù, fu risuscitata da Dio per la vita eterna. Maria fu la prima, dopo Cristo, a sperimentare la risurrezione ed è anticipazione della risurrezione della carne che per tutti gli altri uomini avverrà dopo il Giudizio finale.

La “dormitio Virginis” e l’assunzione, in Oriente e in Occidente, sono fra le più antiche feste mariane. Fu papa Pio XII il 1° novembre del 1950, Anno Santo, a proclamare solennemente per la Chiesa cattolica come dogma di fede l’ Assunzione della Vergine Maria al cielo con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus: «Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica».

La Chiesa ortodossa e la Chiesa apostolica armena celebrano il 15 agosto la festa della Dormizione di Maria.

Solennità dell’Assunzione della beata Vergine Maria (messa del giorno)

Maria ci aiuti a trovare la giusta strada ogni giorno

Il 14 agosto 1941 San Massimiliano Maria Kolbe, mentre languiva nel bunker della fame nel lager di Auschwitz, offrì serenamente il braccio al carnefice per l’iniezione di veleno letale e gli chiese: «Che giorno è?». Aveva infatti perso il conto dei giorni a motivo dell’isolamento in cui l’avevano relegato. Il soldato bruscamente rispose: «È il 14 agosto». San Massimiliano Kolbe, quasi parlando con la propria anima, sorridente esclamò: «Che bello! È la vigilia dell’Assunta: domani farò festa con Lei in Cielo!».

San Massimiliano Kolbe aveva sempre presente l’orientamento della vita e non perdeva mai di vista la meta del cammino: per questo motivo non si lasciò schiacciare dal peso terribile di un campo di concentramento ma ne uscì vincitore. Anche noi dobbiamo recuperare questo atteggiamento spirituale: dobbiamo ricordarci che siamo sempre alla vigilia del grande giorno, ossia che siamo sempre sulla soglia radiosa dell’Eternità.

Fin dai primi secoli i cristiani hanno percepito che in Maria – colei che aveva generato il Risorto – era prefigurata la meta che attende ogni vivente: la solennità di oggi, dunque, è un richiamo al futuro, è un’anticipazione di ciò che sarà, è il nostro avvenire vissuto in primizia.

La chiesa, fin dalle origini, ha custodito questa consolante notizia nella sua memoria di fede. In Oriente la festa della Dormitio Virginis (dormizione della Vergine) è antichissima e si esprime attraverso una iconografia carica di messaggi. La Madonna è rappresentata circondata dagli apostoli come nel giorno di Pentecoste (quasi ad indicare che la comunità dei discepoli deve sempre stringersi attorno a Maria per invocare il dono dello Spirito Santo), mentre Gesù tiene tra le sue braccia una «bambina»: quella «bambina» è Maria Vergine diventata «piccola» per il Regno dei cieli e condotta dal Signore alla festa dei redenti dal suo sangue: Sangue ricevuto nel grembo di Maria!

San Giovanni apostolo, autore dell’Apocalisse, l’ha contemplata come donna vestita di sole, coronata dalle dodici stelle delle tribù di Israele, partoriente il Messia (cf Ap 12, 1-2), ma anche come madre della discendenza di Gesù, la chiesa (cf Ap 12, 17).

Pertanto Maria, colei che è stata assunta in cielo in anima e corpo, colei che è stata definita «beata» da sua cugina Elisabetta, resta Madre per sempre, rivolta verso la terra, attenta alle sofferenze degli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi, presente al loro pellegrinare sovente incerto.

Il Sommo Pontefice papa Pio XII, durante l’Anno Santo del 1950, nella qualità d’interprete autorevole della «traditio fidei» ha dichiarato che questa notizia custodita nella memoria del popolo di Dio è una notizia autentica: essa viene dalle origini apostoliche, viene dal fatto veramente accaduto e tramandato.

Ma perché la Beata Vergine Maria è stata assunta in cielo in anima e corpo? Perché Dio ha voluto questo ulteriore «segno»? Certamente noi possiamo soltanto balbettare qualche ragione: le «ragioni di Dio», infatti, ci superano infinitamente. Però è lecito, anzi è doveroso riflettere sulle verità di fede, affinché ci illuminino e ci nutrano l’anima.

A me sembra che l’Assunzione di Maria al cielo sottolinei il profondo legame che esiste tra il Figlio e la Madre: Gesù ha ricevuto il suo corpo da Maria e Maria ha fatto accanto al Figlio tutto il cammino della fede fino ad essergli vicina nella «grande ora», l’«ora della Croce».

Nel Prefazio, inoltre, leggiamo: «Oggi la Vergine Maria, madre di Cristo, […] è stata assunta nella gloria del cielo. […] Tu non hai voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita».

Ebbene, ringraziamo, in questo giorno di festa, il Signore per il dono della Madre e sempre affidiamo tutta la nostra vita a questa Madre, che non è lontana da nessuno di noi. Che Maria, regina del cielo e della terra, ci aiuti a tenere sempre fisso lo sguardo verso Cristo Gesù suo Figlio, nostra unica salvezza, e ci aiuti a trovare la giusta strada ogni giorno. Amen.

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