147 arrivava a Pompei il quadro della Santa Vergine

Oggi ricorre un anniversario molto importante e indimenticabile: 147 anni fa giungeva a Pompei il quadro della Vergine del Santo Rosario…

PREGHIAMO LA MADONNA CON LE PAROLE SCRITTE DAL BEATO BARTOLO LONGO…

Dal Trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo
pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. Ti
prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita.
Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo, quante calamità ed
afflizioni ci costringono.

Tu sei l’onnipotente per grazia, Tu dunque puoi aiutarci. Il tuo cuore di Madre, non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti. Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri.

O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di
amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto
sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più.
Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne.
E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del
Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana
consolatrice dei mesti.
Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Amen.

Salve, Regina…

Il Santo di oggi 5 ottobre: il beato Bartolo Longo

Il 30 maggio 1925 un uomo anziano e malato prende la parola di fronte al delegato pontificio del Santuario di Pompei e alla grande folla che assiepa l’assemblea: “Oggi voglio fare il mio testamento. Ho raccolto e profuso milioni per fondare la Basilica e la nuova città di Maria. Non posseggo più nulla, sono povero. Mi restano solo le testimonianze di benevolenza dei sommi pontefici. E anche queste, vorrei donarle agli orfani e ai figli dei carcerati…”. Si concludeva, così, con questo ultimo gesto di devozione l’impegno terreno di Bartolo Longo, un avvocato nato a Latiano (Brindisi) nel 1841, convertitosi alla fede dopo esperienze di vita molto distanti dalla chiesa, il quale avrebbe legato per sempre il proprio nome alla fondazione del Santuario della Madonna di Pompei e a moltissime altre opere di carità.

San Giuseppe Moscati

Giuseppe fu uno dei medici più conosciuti a Napoli dei primi del Novecento. Egli nacque a Benevento, nel 1890, settimo dei nove figli, di Francesco Moscati, magistrato e Rosa de Luca, di famiglia aristocratica. Era una famiglia di salde tradizioni religiose. Presto dovette trasferirsi a Napoli per seguire il padre. Qui, Giuseppe non scelse gli studi giuridici, rompendo così la tradizione di famiglia, ma si iscrisse a Medicina. Sembra che dalla sua finestra potesse vedere l’Ospedale degli Incurabili, cosa che risvegliò in lui sentimenti di pietà verso i pazienti ricoverati. La scelta della professione medica derivò per lui da una forte vocazione. Egli si trovò a operare in un’epoca in cui grande era il prestigio della Scuola medica napoletana e stava emergendo la figura professionale del medico. La sua carriera fu rapida e coronata da fama e riconoscimenti; la sua vita fu tutta dedicata alla professione tra ospedale, visite mediche e lezioni agli allievi. Prestava profonda attenzione al paziente, le sue visite non erano mai sbrigative, ma aveva cura di osservare tutte le manifestazioni delle patologie, gettando anche le basi del rapporto di fiducia medico-paziente. E aveva cura non solo del corpo, ma anche dello spirito del paziente: di frequente, consigliava all’ammalato, accanto alla terapia medica, di confessarsi e di ricevere i sacramenti. Medico autorevole, avrebbe potuto diventare ricco, ma egli era il medico di tutti, dei poveri in particolar modo e non chiedeva compenso là dove c’erano difficoltà economiche, anzi si premurava di procurare le medicine necessarie alla cura. Uomo generoso, condusse una vita ritirata, sobria, fondata sulla preghiera.

Oltre alla Messa e Comunione quotidiana, recitava il Santo Rosario ogni giorno e portava sempre in tasca la corona del Rosario, che spesso toccava e stringeva con la mano, specialmente durante le visite mediche più serie; era molto legato al Santuario del Rosario di Pompei, e lui stesso in una lettera scrive: “Sempre che posso, faccio una scappata a Pompei, cosa ormai moltissime volte proibitami dalla assillante mia professione. Ma sempre che col treno passo fuggendo, in vista del Santuario, per recarmi lontano, in consulti. Il mio sguardo e il mio cuore è lì, ove tra gli alberi si intravede il campanile in costruzione, ai piedi del ciborio, su cui si innalza l’immagine della Vergine”!

Vergine del Santo Rosario di Pompei

La sera del 13 novembre 1875 il quadro della Madonna del Rosario fu trasportato a Pompei su un carro di letame, guidato dal carrettiere Angelo Tortora, al quale l’Avv. Bartolo Longo aveva affidato la tela ricevuta in dono da Suor Concetta de Litala, del Convento del Rosario a Porta Medina a Napoli.
Oggi, purtroppo, dopo 145 anni, a causa della pandemia, il quadro della gloriosa Vergine del Santo Rosario di Pompei non scenderà per essere baciato e venerato dai fedeli.
O Santa Vergine, aiutaci, proteggici e confortaci in questo tempo di sofferenza. Sostieni gli ammalati e fa’ che questo virus sia debellato quanto prima.
Ascolta le nostre suppliche, o Madre nostra cara, o Regina delle Vittorie, e sii sempre benedetta in terra e in cielo. Amen.

Nostra Signora del Santo Rosario di Pompei

Oggi, prima domenica di ottobre, si recita la supplica alla Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei.

Affidiamoci a Maria e recitiamo sempre il Rosario.

Il beato Bartolo Longo così scriveva al termine della supplica:

“O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di
amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto
sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più.
Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne.
E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del
Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana
consolatrice dei mesti.
Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Amen!”.

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